“Quale giudizio sarà cosi barbaro da non comprendere che è più nobile il piede dell’ uomo che il suo stivale e che la sua pelle è più nobile di quella delle pecore con la quale si fa il vestito. “Michelangelo Bonnarroti
Mi chiamo Fabio Brocca, nasco a Roma il 18 gennaio e sono un tatuatore “professionista” da 25 anni circa. Fino ai sei anni non sapevo neanche chi fossi, figuriamoci se riuscivo a tenere in mano un “ lapis” (ovvero una matita), tra i 7 e gli 8 anni, di fronte ad un’ edicola, vidi dei fumetti coloratissimi, così tirai la gonna a mia madre e le indicai una di quelle copertine, mia madre comprò il mio primo fumetto: era Capitan America. Piu’ che leggerlo amavo sfogliarlo quel fumetto poiché ero attratto dalle sue magnifiche figure al punto che iniziai a copiare ogni sua immagine, cosi scopri e mi avvicinai per la prima volta al disegno con l’aspirazione di diventare da grande un fumettista. A 15 anni ero diventato “lo specialista”dei super eroi del mio quartiere, ma mi limitavo solamente a quel genere di disegno e non mi bastava, volevo imparare a rappresentare anche altre figure (donne, corpi e animali) e soprattutto apprendere a disegnare la prospettiva … Non sono mai stato considerato il classico bambino prodigio con un talento innato (ma di sicuro ero un tipo strano!), nessun adulto mi ha mai spinto verso il disegno, se non la mia curiosità verso il mondo che mi circondava e la mia voglia di rappresentarlo . . . per farvela breve sono quel che si definisce un “Autodidatta”. Nel corso degli anni migliorai le mie capacità e i miei disegni, anche perché disegnavo in continuazioni, perfino sui cofani delle macchine e sui muri del bar “Cicalino”. Negli anni 90’mi innamorai di Milo Manara, Andrea Pazienza, Moebius e tutti i fumettisti d’autore (per chi non lo sapesse il “fumettista d’autore” è colui che oltre a disegnare l’eroe, inventa e scrive le storie, io amo definirlo il REGISTA DELLA SUA MANO) ed iniziai a realizzare le prime tavole dei miei fumetti e non avendo tempo a sufficienza (già lavoravo come bar man) la notte disegnavo le mie tavole direttamente con la penna a china. Mi resi da subito conto che la strada del fumetto era davvero ardua, (mettetici pure che il mio più grande difetto è senza ombra di dubbio la pigrizia!) così mollai quel sogno, ma di una cosa ero certo il disegno sarebbe stata la mia professione. A metà degli anni 90’, mentre lavoravo come “scompositore”ad un cartone animato un mio amico mi chiese di disegnarli un indiano per farsi realizzare un tatuaggio, da li nacque la mia nuova sfida: perché non provare a farlo io? Da li capii che la pelle sarebbe diventata la mia tela. Visto che la mia indole è sempre stata lontana dagli schemi predefiniti, anche nel tatuaggio ho intrapreso una strada diversa da quella classica, che non si rispecchia nei generi cosi detti Old School, Maori, Tribali e Giapponesi, infatti ho sempre amato sperimentare tratti e visioni più realistiche con sfondi e ritagli picassiani, diciamo “DISTORTI” ottenendo tatuaggi che secondo l’opinione di molti ( e ne sono davvero felice) sono immediatamente riconducibili alla mia mano, naturalmente possono piacere o meno. Nel corso degli anni ho svolto la mia professione nel mio studio al centro di Roma, prima in zona Vaticano e successivamente al Colosseo. Oggi sono Resident presso il Tattoo Museum di Roma Via dei Campi Sportivi, 2, 00197 Roma
Dal 2020 sono Docente presso la Vis Tattoo Academy di Roma.
Fabio Brocca